Il problema dell'apertura domenicale dei negozi è presente ormai da tempo in Italia. Secondo un'indagine Expan più dell'80% degli italiani vorrebbe poter fare la spesa nei giorni festivi. La liberalizzazione delle aperture domenicali, ma anche la liberalizzazione dei saldi, sono uno dei punti chiave del libro bianco sulle criticità del commercio in Italia che la Federdistribuzione si appresta a presentare a politici e amministratori locali.
«Per chi, come noi, ha 350 punti vendita di abbigliamento, tra diretti e indiretti, gestire queste differenze non è facile», dice Stefano Beraldo, AD di Coin. Che, su questo punto, lancia un vero allarme: «Dobbiamo stare attenti, perché stiamo assistendo a una migrazione dei consumi dai giorni centrali della settimana alla domenica, spiega. Ma se questa migrazione trova un sistema legislativo chiuso, i consumi ristagneranno ancora di più, perché non è detto che il consumatore sia disposto a comprare il lunedì ciò che non ha trovato la domenica, anzi. Purtroppo, ci sono Regioni, come il Lazio e la Lombardia, in cui si stanno paventando maggiori difficoltà, con la tendenza a perdere domeniche».
«Bisogna capire che liberalizzare orari e saldi è importante per il Paese», sostiene Beraldo che spiega: «Come impresa abbiamo i vincoli di tutte le altre imprese italiane, il costo del lavoro, dell'energia, il trasporto su gomma… Ma il commercio rappresenta il 24% del Pil. Le grandi Aziende hanno avuto un ruolo nel contenimento dei prezzi e dell'inflazione. Sono un motore dei consumi. Siamo esportatori, visto che un quarto del fatturato che Coin fa durante i giorni festivi è dato da acquisti tax free, da parte di turisti extra Ue. Ormai per il gruppo Coin la domenica è la seconda giornata di acquisti, dopo il sabato, con l'8% del fatturato e impegna circa 400 impiegati e venditori nelle 25 giornate medie di apertura. Se potessimo aprire tutte le domeniche e giorni festivi, continua Beraldo, il gruppo potrebbe raddoppiare l'impiego di persone nella domenica, soprattutto giovani che non hanno necessità di un lavoro continuo dipendente e il sistema distributivo italiano potrebbe aumentare l'impiego domenicale di circa 3-4mila persone. Perché allora rendere difficile la crescita di una distribuzione moderna?»
Estratto da CorrierEconomia del 27/03/06 a cura di Pambianconews