L'unione dei cinque storici appuntamenti del tessile made in Italy (Ideabiella, Ideacomo, Moda In, Prato Expo e Shirt Avenue) sotto l'etichetta di Milano Unica (Mu) funziona. Innanzitutto sono diventati il secondo salone di settore più importante d'Europa, inoltre hanno visto aumentare il loro giro d´affari. Il bilancio della seconda edizione (che ha chiuso i battenti la scorsa settimana) è stato archiviato in positivo: sono cresciuti i visitatori, le aziende partecipanti ed è migliorata la qualità degli espositori e delle loro produzioni. Per la felicità di tutti, per primo Paolo Zegna che è stato l´artefice della grande unione.
Nei nuovi padiglioni di Rho-Pero della Fiera di Milano si sono contati 30.200 visitatori (tra buyer e trader internazionali) contro i 27.500 della prima Mu e i marchi stranieri sono aumentati del 15 per cento sempre rispetto alla stessa prima edizione di Milano Unica. In particolare sono arrivate parecchie aziende dai paesi cosiddetti emergenti, che poi sono potenze industriali, come Corea del Sud, Hong Kong, India e Brasile.
In più c´è stato un ritorno di compratori dal Giappone e dagli Stati Uniti, mercati di riferimento per i tessili del Belpaese, e soprattutto dall´Europa che da qualche anno a questa parte aveva snobbato le manifestazioni made in Italy. In testa a tutti, gli operatori tedeschi (+35 per cento), seguiti di stretta misura dagli spagnoli (+34 per cento) e dagli inglesi (+26).
Estratto da Affari&Finanza del 27/02/06 a cura di Pambianconews