D Cube, catena di negozi di arredamento e oggetti di design, con, al momento, sette negozi in Italia, ma con progetti di espansione di vendita anche via internet punta sul “made in the world”. Si tratta di un progetto nato nel '99 quando quattro trentenni (Roberto Ambroso, Yuriko Damiani, Dimitri Biffi e Roberto Bacioccola) provano ad introdurre in Italia un tipo di negozio dedicato alla casa. Per la prima volta, a Roma, gli oggetti per la casa erano presentati distinti per materiale, per colore, per origine del designer. Per un venti per cento il progetto si basa sulla collaborazione con giovani designers italiani esordienti, che sottopongono i loro progetti e li perfezionano assieme a D Cube. Per il resto è tutto frutto di una ricerca dei proprietari in giro per il mondo. «Diamo particolare risalto all'origine geografica dei prodotti e il luogo di provenienza è messo in risalto, spiega la Damiani, per evidenziare come origini così diverse tra loro possano dare vita ad un melting pot del design decisamente stimolante. Con gli anni abbiamo ampliato il nostro campo di caccia anche a Stati Uniti e Giappone, invece siamo piuttosto prudenti con la Cina per motivi di qualità del prodotto».
E i prezzi? «Le forme originali e l´uso di materiali moderni e innovativi non devono necessariamente scontrarsi con livelli di prezzo elevati, aggiunge la Damiani, il nostro prodotto non è un lusso, ma ricerca e sperimentazione continua di nuove forme e funzioni. Ci rivolgiamo a un pubblico più ristretto di amanti del design e dell'originalità, di esploratori di nuove tendenze: persone attente ai colori trend, ai materiali innovativi, all'ultimo arrivato tra gli oggetti per la casa e al regalo più sorprendente».
E, nel periodo natalizio, D Cube ha provato a cimentarsi nel commercio elettronico ( www.dcubedesign.it ). «E´ stato un tentativo nato quasi per caso ma la risposta del mercato ci ha convinto, dice la Damiani, nei prossimi giorni il nostro sito sarà completamente rinnovato e predisposto per le vendite online. Speriamo che il cliente possa usare entrambi in modo che il negozio funga da vetrina per quanto mettiamo in rete». La piccola azienda romana prosegue la sua crescita con l´obiettivo di raggiungere i due milioni di euro di fatturato nel 2006.
Estratto da Affari&Finanza del 27/02/06 a cura di Pambianconews