DaimlerChrysler ha aumentato gli utili, ma la Mercedes ha chiuso in rosso, e l'evasività dei vertici sui conti 2006 non è piaciuta al mercato: le azioni del colosso tedesco hanno quindi chiuso in calo del 3,5% a 48,33 euro, dopo aver perso fino al 4,5 per cento. Il gruppo ha registrato nel 2005 un utile netto di 2,85 miliardi (+15,4%), mentre l'utile operativo è sceso a 5,18 miliardi (da 5,75), su un fatturato in rialzo del 5% a 149,78 miliardi. Il dividendo sarà mantenuto invariato a 1,50 euro per azione.
A spingere al rialzo i profitti sono state la divisione veicoli commerciali e quella finanziaria, che hanno raddoppiato l'utile operativo, e l'americana Chrysler (+7% futile operativo a 1,5 miliardi su base annua) che ha approfittato nel quarto trimestre di una plusvalenza straordinaria portando il risultato operativo a 428 milioni di euro (+11%). La divisione Mercedes Car, considerata in passato la gallina dalle uova d'oro del gruppo, ha invece terminato l' anno con perdite operative (per la prima volta nella sua storia) di 505 milioni di euro a causa di oneri di ristrutturazione (in particolare gli 8.500 tagli all'organico previsti entro fine 2006) rispetto a un utile precedente di 1,6 miliardi. Ha pesato anche il costo del riassetto della Smart (l,l miliardi di euro). Nel quarto trimestre i profitti operativi di Mercedes sono scesi a 1 milione di euro dai 20 di un anno prima.
Per quest'anno Daimler si aspetta «un miglioramento della redditività e un lieve aumento del fatturato» esclusi effetti valutari. Ha però messo in guardia sul fatto che i risultati 2006 saranno colpiti dalla crescita dei tassi di interesse, dei costi delle materie prime e dalla concorrenza negli Stati Uniti. L'azienda però «non è in grado di fornire stime dettagliate sui risultati 2006», ha detto l'amministratore delegato Dieter Zetsche, secondo il quale «le condizioni di mercato sono molto, molto difficili» . Il numero uno ha riconfermato che «dobbiamo fare passi avanti nella produttività e nell'efficienza»: Zetsche spenderà 3 miliardi entro il 2008 per tagliare 14.500 posti al quartier generale di Stoccarda, con lo strumento degli incentivi alle dimissioni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/02/06 a cura di Pambianconews