Avanza il settore bellezza di Procter & Gamble. Il gruppo leader nel largo consumo nel secondo trimestre dell'anno fiscale 2006 (ottobre-dicembre) nel settore della bellezza ha messo a punto una crescita del fatturato del 7% a 5,37 miliardi di dollari, comprendendo un effetto negativo del cambi del 2%. Gli utili sono aumentati del 7% a 848 milioni di dollari. A crescere è anche la divisione più lussuosa della bellezza di Procter & Gamble, la Prestigi Beauté, con i profumi di Valentino e Hugo Boss in testa alle vendite.
L'ultimo colpo il gruppo l'ha segnato di recente accaparrandosi la licenza della produzione e distribuzione mondiale dei profumi di Dolce & Gabbana che partirà dal prossimo luglio. Sarà la divisione P&G Prestige Beauté del colosso del largo consumo a produrre e distribuire i profumi del gruppo, ma anche a preparare l´ingresso del marchio nel mercato del make up e a studiare la possibilità di realizzare una linea di prodotti per la cura della bellezza. Un accordo di licenza che dovrebbe essere almeno di 10 anni. In pratica, la nuova partnership ha in programma la nascita di tre nuove fragranze (probabilmente una femminile, una maschile e forse una “giovanile” per D&G) da mettere a punto in almeno diciotto mesi a partire da luglio prossimo. L´obiettivo è di collocare Dolce & Gabbana, tra i primi tre marchi mondiali dei profumi, con un fatturato retail di un miliardo di dollari da raggiungere entro 5 anni.
Oggi il marchio Dolce & Gabbana è vicino alla decima posizione a livello mondiale. Al momento tra i primi c´è sicuramente Chanel al primo posto, Dior, Armani, Hugo Boss. Anche il “trucco” griffato Dolce & Gabbana partirà certamente, mentre le creme di bellezza sono un argomento dove è più complesso individuare e mettere a punto un prodotto che abbia la stessa credibilità che il marchio detiene nella moda. La condizione per partire con la cosmesi, spiega P&G, è di consolidare prima il business delle fragranze per finanziare quindi il nuovo investimento, tenendo bene conto delle necessità dei consumatori.
Estratto da Affari&Finanza del 30/01/06 a cura di Pambianconews