Se c'è un uomo orgoglioso del proprio lavoro, è Diego Della Valle, il patron della Tod's, la società che produce scarpe e borse apprezzate in tutto il mondo. Al centro di polemiche e di una battaglia politica per le sue dichiarazioni (anche quelle calcistiche perché sui diritti televisivi del campionato ha opinioni precise) durante l'incontro con la stampa nel giorno in cui vengono presentate le nuove collezioni, ha subito premesso: «Parlo soltanto di made in Italy».
«L'Italia è un mercato che soffre, commenta Della Valle, ma per quanto ci riguarda andiamo bene. Anche se è l'Asia che ci dà le maggiori soddisfazioni». Nei prossimi mesi, infatti, sono previste aperture di boutique Tod's a Jakarta e Bangkok, due in Cina mentre è già in dirittura di arrivo quella di Dubai. Malgrado i massicci investimenti richiesti da questa strategia, il fatturato del gruppo dal 2002 al 2004 è quasi duplicato, passando da 251 milioni di euro a 427,6. «Abbiamo anche registrato una buona chiusura del 2005, aggiunge, con serie prospettive di crescita, perché stiamo andando bene ovunque».
Il progetto su cui il gruppo si muove è preciso ed è condotto lunga una linea di difficile equilibrio che prevede l'aggiornamento del prodotto senza sconfinare nei territori inquieti della moda. Tod's, soprattutto, la linea che dà il nome all'intero gruppo (comprende anche Hogan, Fay per l'abbigliamento e Roger Vivier per gli accessori di superlusso) è il risultato di questo concetto.
Oltre a Tod's, il gruppo possiede i marchi Hogan per la calzature, Fay per l'abbigliamento e Roger Vivier per gli accessori di superlusso. Tra il 2002 al 2004 i ricavi sono passati da 251 milioni a 427,6.
Estratto da CorrierEconomia del 23/01/06 a cura di Pambianconews