Dubai più della Francia il Kuwait più della Germania: se i Paesi della Vecchia Europa, alle prese con i conti pubblici e la scarsa crescita non danno più le soddisfazioni di una volta, ad emergere sono invece i Paesi arabi. «Sono tre anni che ci stiamo concentrando in quest'area con una strategia di crescita. Le potenzialità di sviluppo del fatturato sono a due cifre: nel 2005 la crescita del Middle East è stata del 25%, per il 2006 sarà ancora maggiore», dice Ferruccio Ferragamo, amministratore delegato della casa di moda fiorentina, che ha da poco inaugurato a Dubai il primo negozio sulla strada, con le collezioni uomo-donna.
Finora la Salvatore Ferragamo era presente con due punti vendita, all'interno di shopping center. Ma il grande boom turistico dell'area ha spinto l'azienda a potenziare la presenza nei Paesi del Golfo e a intensificare l'accordo commerciale con il partner tradizionale, Paris Gallery, gruppo imprenditoriale arabo con cui la Ferragamo ha un accordo esclusivo di distribuzione.
Ferragamo nel 2005 ha continuato la strategia di crescita dei negozi a gestione diretta: i 209 punti vendita del 2004 sono passati a 225. Il fatturato di fine anno del gruppo è previsto a 581 milioni di euro, con una crescita del 13 per cento. La suddivisione per aree vede l'Europa con una quota del 22%, gli Usa del 25%, il Far Est del 23%, il Giappone dei 27% e l'America Latina del 3 per cento. Il Medio Oriente, inserito nel segmento Europa, oggi pesa per il 5% e può salire a breve termine al 7-8 per cento, quindi a più di un terzo.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 31/12/05 a cura di Pambianconews