Continua la ricerca per migliorare la qualità dei prodotti, così come lo sforzo di aprire nuovi negozi e gallerie nel mondo. I flagship Natuzzi recentemente aperti a Dubai, Madrid, Stoccolma, Copenhagen, ai quali si aggiungerà quello di Colonia da gennaio, e le gallerie aperte presso i punti vendita dei nostri clienti confermano la capacità del brand di attrarre il consumatore offrendo un'esperienza d'acquisto unica. Non c'è altra strada per promuovere il made in Italy se non quella di puntare su ricerca, innovazione, distribuzione e servizio, senza rinunciare alla possibilità di conquistare il consumatore con prodotti di qualità, accessibili nel prezzo» .
Per il suo ultimo film che uscirà tra pochi mesi, “Mission Impossible 3”, girato per le strade di Shanghai, l'attore Tom Cruise, alias Ethan Hunt, non ha avuto dubbi: per le scene più pirotecniche sì è fatto realizzare una giacca speciale. Firmata Belstaff. «A Cruise i nostri prodotti piacciono anche al di fuori del set», racconta Michele Malenotti che, insieme al padre Franco e al fratello Manuele, gestisce questo piccolo impero della moda. L'anno scorso, tra stivali, borse e giacche, ha fatturato 60 milioni di euro. Vendendo in tutto il mondo non solo la Hero Jacket di Cruise, ovviamente già in produzione, ma decine e decine di modelli diversi. «Cruise è stato fotografato più volte, anche insieme ad Angelina,lolie, con indosso una nostra giacca», aggiunge il giovane imprenditore.
Nonostante la spinta verso il futuro è proprio l'attenzione per i dettagli usati nel passato ad aver contribuito a lanciare il marchio a Hollywood. «Quando i costumisti di Leonardo DiCaprio cercavano di mettere insieme il guardaroba di Howard Hughes per “The Aviator”, abbiamo lanciato una collezione che riprendeva i capi originali dell'epoca, studiando le giacche che erano conservate nel museo Belstaff», spiega Manuele. Dopo il successo della produzione di Martin Scorsese le creazioni Belstaff non si sono più fermate: tra quest'anno e il prossimo saranno sul set di 35 produzioni cinematografiche.
Qualche esempio? «La shoulder bag usata da Nicole Kidman per “The Interpreter”, che è una replica fedele dei modelli che Belstaff produceva negli anni Quaranta per l'esercito coloniale», continua Malenotti: «O la giacca Panther indossata da Mark Wahlberg nel thriller “The Four Brothers” e anche alcuni capi per l'ultimo “Superman” con Kevin Spacey come protagonista». Per non parlare dell'attesissima versione cinematografica del “Codice da Vinci”. Dove, ancora una volta, i protagonisti (Tom Hanks e Audrey Tautou) vestiranno Belstaff. Ma su questo è ancora tutto top secret.
Estratto da L'espresso del 16/12/05 a cura di Pambianconews