I risultati dei primi nove mesi di Coin sono stati accolti con favore in Borsa (ieri +1,42% a 2,72 euro). Nel terzo trimestre che va da agosto a ottobre, l'azienda veneta ha registrato un mol in crescita (+4,4% a 56,2 milioni). Stefano Beraldo, che dal primo luglio ha assunto le redini del gruppo, ha spiegato a F&M i motivi del successo e le strategie future della società.
Dai dati, emerge ancora una volta che Oviesse è il vostro asso nella manica, quali sono i vostri progetti?
Quest'anno abbiamo aperto dieci nuovi punti vendita e 21 franchising, segno che anche imprenditori terzi riconoscono la validità del marchio. L'obiettivo nel prossimo biennio sono 30 nuove aperture a gestione diretta. E non escludiamo di andare all'estero con altri franchising. Nel 2006 inaugureremo il primo Oviesse a Tirana. Ma stiamo anche lavorando sul prodotto potenziando gli accessori e la collezione donna che stanno dando ottimi risultati.
Quanto a Coin, invece, i risultati sono in miglioramento, anche se ancora negativi.
Fino a oggi il gruppo è stato gestito in modo da usare la cassa di Oviesse per sostenere Coin. Con l'ingresso dei nuovi azionisti, è cambiato l'approccio per cui gli investimenti verranno fatti laddove si possono generare ritorni. Se per Oviesse sono pianificate nuove aperture, per Coin non ha senso dedicare risorse, tipo alcuni franchising, dove non si possono ottenere riscontri a breve. Quanto alle energie, l'impegno resta massimo e sono state portate in Coin nuove competenze manageriali. Posso annunciare con soddisfazione che nel terzo trimestre l'abbigliamento uomo e donna di Coin è cresciuto a due cifre, confermando che il riposizionamento del prodotto fatto finora va nella giusta direzione.
È in questo senso che va letta la strategia di svalutare il magazzino per 28 milioni?
Sì, abbiamo eliminato le scorte per fare spazio al nuovo. Vogliamo più che dimezzare i tempi di produzione per seguire meglio la domanda, i cambiamenti del clima e le mode. L'idea è comprare meno, riassortendo i prodotti in tempi brevi e rinnovare più spesso le collezioni.
Estratto da Finanza&Mercati del 15/12/05 a cura di Pambianconews