Giorgio Armani scende in campo per la moda italiana. Sarà infatti lo stilista piacentino ad aprire la prossima settimana della moda al femminile, domenica 19 febbraio, e a mettere in questo modo un caposaldo al calendario. Il secondo pilastro della kermesse dovrà essere un altro stilista di primo piano: si punta su Roberto Cavalli o Gianni Versace, per la chiusura il sabato successivo.
L'invito alle due maison arriva dalla Consulta Milano Moda Donna, un tavolo costituito dalla Camera per cercare di ridare unità al lusso milanese. La Consulta, in sostanza, è la carta giocata dal presidente Mario Boselli e dal consiglio direttivo per trovare una strada per garantire che non si ripeta quanto accaduto nell'ultima edizione delle sfilate donna. In quell'occasione, in seguito alle pressioni di Vogue agli stilisti, il calendario delle sfilate è stato concentrato oltre il sostenibile nei giorni centrali della manifestazione. Fatto che ha dato luogo a gravi inconvenienti, provocando un danno all'intera industria (non solo in termini di immagine). E rivelando un sistema incapace di fare quadrato contro gli attacchi, come invece ha dimostrato di saper fare il lusso parigino.
Da qui, l'idea di allargare le responsabilità: la Consulta è costituita dal Direttivo di Camera moda, ma al tavolo (accanto ad aziende come Valentino, Ferretti, Missoni, Trussardi, La Perla, Max Mara, John Richmond ed Erreuno) si sono seduti per la prima volta anche i giornalisti del settore e dell'economia (come F&M), nonché gli operatori dell'intera catena e docenti universitari della Bocconi. Il segnale d'allarme scattato con il delirio dell'ultimo calendario ha suggerito ad Armani di rispondere all'appello di Boselli e di impegnarsi per garantire un avvio di lusso alle prossime passerelle. Decisione che consentirà allo stilista anche un buon ritorno di immagine.
Estratto da Finanza&Mercati del 14/12/05 a cura di Pambianconews