Upim ha presentato ieri a Milano il suo business plan 2006-2010 che punterà ad una crescita progressiva del fatturato e delle vendite nette (600 milioni di euro nel 2010), forte incremento dell'ebit (da -19 a +24 milioni di euro), investimenti pari a 95 milioni di euro. L'anno di svolta previsto dal business plan è il 2008, quando verrà portato a termine il turnaround di Upim, che si concretizzerà in un forte incremento della redditività, con un ebit che passerà a valori positivi (+19 milioni di euro), una crescita consistente dei ricavi (560 milioni di euro) e, in generale, un recupero di competitività.
Il rinnovamento si baserà su interventi relativi al prodotto offerto, l'organizzazione, i processi e la rete di vendita. In particolare, i punti focali del piano, dal punto di vista operativo, saranno: un posizionamento sul target della famiglia italiana e della donna con un'offerta aggiornata, conveniente e con un eccellente ´value for money'; un'accresciuta capacità propositiva nei confronti dei clienti, con un più forte impatto del visual merchandising nei negozi, e una maggiore attenzione nell'offrire novità e cogliere nuovi trend di consumo; l'apertura di 15 nuovi negozi nei prossimi tre anni, oltre ai cinque già aperti nel 2005; la riallocazione degli spazi a favore del tessile, punto di forza di Upim, con una crescita prevista delle vendite complessive per metro quadro dagli attuali 2.800 euro a 3.400 euro.
´Upim', ha detto l'amministratore delegato Luca Rossetto, ´ha vissuto un periodo di particolare difficoltà che pesa ancora oggi sui conti della società. Per questo motivo il piano di rilancio è basato su di un grande rigore ma anche sull'assoluta consapevolezza che Upim coglierà certamente le grandi opportunità che il mercato ci offre. L'obiettivo che ci siamo prefissati è quello di conseguire, in meno di quattro anni, livelli eccellenti di redditività, attraverso un lavoro profondo che ponga i clienti e le loro esigenze al centro di ogni scelta. Dobbiamo recuperare il tempo perduto a favore di concorrenti aggressivi e dinamici, per riscoprire tutto il potenziale di sviluppo di Upim', ha concluso Rossetto.
Estratto da ItaliaOggi del 16/11/05 a cura di Pambianconews