È nell'Asia e in tutta l'area del Pacifico dove la Ferrari vuole giocare la sua partita. Insieme all'economia di questo sterminato territorio cresce anche il numero delle persone in grado di spendere fino a oltre il doppio del prezzo proposto in Europa, pur di accaparrarsi l'ultima novità di Maranello. A incidere fortemente sui listini sono le tasse di importazione, differenti secondo i vari Paesi. Da un minimo dell'80-90% il balzello può raggiungere il 220 per cento.
«Ma per i super ricchi asiatici, commenta Mario Micheli, dal primo ottobre a capo del business Ferrari nell'area Asia-Pacifico, conta solo l'esclusività di possedere una nostra vettura. In Giappone, per esempio, dove il posto guida è a destra, sono soliti ordinare Ferrari con il volante a sinistra. E questo per apparire ancora più unici».
Proprio a Chengdu, megalopoli di 10 milioni di abitanti, nel Sichuan, è stato inaugurato un nuovo punto Ferrari-Maserati. «Questa città, aggiunge il manager, insieme a Pechino, Shanghai e Guangzhou è stata scelta per ospitare accanto alla concessionaria anche l'officina e il centro ricambi». Nei prossimi giorni altre città cinesi avranno i loro dealer con le insegne del Cavallino rampante e del Tridente: Panyu, Shenzen, Hangzhou, Qingdao, Xiamen e Chongqing.
Estratto da Il Giornale del 18/10/05 a cura di Pambianconews