L'esposizione della Banca popolare di Intra nei confronti della “galassia” Finpart è oltre due volte superiore ai 110 milioni di nuove sofferenze emerse al termine della recente ispezione di Banca d'Italia.
Il “Sole-24 Ore” ha scoperto, da documenti e fonti interne all'istituto di Verbania, che i finanziamenti concessi negli ultimi anni al gruppo Finpart, ai suoi azionisti, ai suoi amministratori e a soggetti in vario modo riconducibili alla società, sfiorano in questo momento i 240 milioni di euro dopo aver raggiunto un picco a inizio 2003 nell'ordine dei 300 milioni.
Ecco come sono ripartiti i finanziamenti. Circa 45 milioni sono verso Finpart e sue società operative (Pepper, Frette, Cerruti); 60 verso Facchini e suoi familiari; 15 verso due imprenditori vicini a Facchini, fra cui Luca Bassani (titolare della Wally e azionista di Finpart); 80 verso società di Mazzola; 40 verso la svizzera Vela, che proprio ieri ha ridotto la quota in Finpart al 6,1% anche se a Intra la considerano un'entità a sé, slegata da Finpart. Il totale fa, appunto, 240 milioni, che erano 260 fino a un paio di mesi fa, prima del rimborso di una venting di milioni da parte di Mazzola.
Due domande restano senza risposta. Quali motivi hanno spinto la Intra a esporsi così verso l'universo Finpart quando la missione di una banca popolare è di favorire lo sviluppo dell'economia locale? E com'è stato impiegato il denaro? Su questi interrogativi stanno lavorando le Procure di Milano e Verbania, impegnate in indagini da mesi. E intanto le indiscrezioni annoverano Popolare di Vicenza e Credito Valtellinese fra gli istituti interessati a rilevare la Intra.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/09/05 a cura di Pambianconews