La creatività, la capacità di abbandonare vecchi schemi e imporne di nuovi, l'abilità di cogliere al volo l'evoluzione del gusto e la cura dello stile hanno trasformato il made in Italy in un fenomeno mondiale. Lo ricorda il fondatore e presidente della Geox (la scarpa che respira), Mario Moretti Polegato, uno dei campioni del made in Italy. Peccato però che i nostri imprenditori, bravissimi nel produrre idee, non lo siano altrettanto nella difesa delle loro creazioni. E così si espongono «alla copiatura in serie, non solo dei cinesi, ma dei concorrenti di tutto il mondo, italiani compresi». Il risultato è che il valore dell'idea (sia essa un tornio oppure una calzatura) si svilisce miseramente.
Il brevetto, spiega Polegato, continua a essere un oggetto misterioso per moltissime imprese italiane, in particolare per le piccole imprese. E invece – aggiunge con forza Polegato – la difesa della proprietà intellettuale è oggi una delle armi più efficaci per incrementare la competitività dell'industria italiana e proteggere il made in Italy dai tanti assalti, anche sleali, ai quali viene sottoposto.
Secondo Polegato il «nostro petrolio» è la creatività, impressa nel Dna di ciascun imprenditore italiano. Ma la creatività, nell'epoca della globalizzazione e anche della contraffazione, da sola non basta a vincere la sfida competitiva. «Ogni idea deve essere brevettata e registrata altrimenti dura poco e non si può convertire in un beneficio reale per l'azienda» aggiunge. Le cifre al riguardo sono eloquenti. Il rapporto Unioncamere 2005, appena pubblicato, segnala le domande di brevetto provenienti dall'Italia sul totale di quelle pubblicate dall'Ufficio europeo dei brevetti: prendendo in esame i maggiori competitor del nostro Paese (Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone) alle imprese italiane fa riferimento solo il 3,1% del totale relativo al periodo 2001-2004. Questo si traduce in appena 63 domande di brevetto per ogni 100mila imprese private extra-agricole, contro le 258 della Francia, le 265 del Regno Unito e le 621 della Germania.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/08/05 a cura di Pambianconews