“Per me si tratta di un ritorno alle origini perché questa azienda è stata creata dal mio bisnonno”. Maurizio Borletti, 38 anni, dal 6 maggio è il presidente della Rinascente, venduta dall'Ifil nello scorso mese di aprile e acquistata da un consorzio formato da Pirelli Real Estate, Deutsche Bank e il fondo di private equity Investitori associati.
Che cosa volete fare della Rinascente?
Una grande vetrina del lusso, a cominciare da quello made in Italy, ovviamente.
Attualmente controlliamo due marchi, che dobbiamo sempre più differenziare: Upim per la fascia media dei prodotti e Rinascente per quella alta. Non a caso ai due brand fanno capo due diversi amministratori delegati.
Come deve funzionare una vetrina del lusso?
Innanzitutto con le location giuste e poi i prodotti che dovranno essere selezionati con molto rigore, sul modello dell'inglese Harrods. In Italia non esiste un ombrello commerciale unico, sotto il quale è possibile trovare tutto il meglio dei prodotti di lusso. La Rinascente ha le potenzialità per svolgere questa funzione commerciale.
Pensate anche di allargarvi nel settore dei servizi?
È l'altro passo che stiamo studiando. Prenda, per esempio, il palazzo della Rinascente di Milano: è in un luogo strategico della città e dalla terrazza si gode uno dei panorami più belli di Milano. Il luogo ideale per un ristorante alla moda, unico in Italia. E dopo i ristoranti, penso a una vera cittadella del lusso.
Estratto da Economy del 1/07/05 a cura di Pambianconews