Un anno fa, Wang Quing, presidente della China Fashion Designers Association, lamentava che nessun creativo del Celeste Impero avesse ancora una riconoscibilità internazionale.
«I nostri designer mancano di originalità e creatività rispetto agli altri», sosteneva. Cosa vera per i più, ma non per alcune eccellenze che stanno manifestandosi. Per esempio: Ma Ke. 28 anni, nata nella provincia di Guangzhou e cresciuta con una mamma che dietro la casacca di Mao nascondeva una passione da sarta.
Per Carlo Rivetti, titolare di Sportswear Company, nonché membro di parecchie commissioni giudicanti durante le settimane della moda asiatica, una piacevole scoperta, come lui stesso afferma, «nei tagli e nei materiali, nella ricerca stilistica, nelle strutture dei capi ben concepite». Un pò concettuali ma al contempo femminili, modulati su un'estetica che la designer definisce «un'espressione di me stessa, ma davvero poco cinese». Tanto che Ma Ke, dopo aver aperto il suo primo negozio, a Guangzhou, in Nong Lin Xia Road e dopo aver fondato, nel '96, la sua Mixmind Art&Design Co contestualmente al marchio, Exception de Mixmind, è arrivata in più di 60 punti vendita in tutta la Cina, per un fatturato di circa 44 milioni di euro e 700 addetti.
Ora, dalla sua sede di 1.500 metri quadri dotata di un centro design modernissimo, Ma Ke potrebbe spiccare il salto verso l'Italia; e proprio grazie a Rivetti, che coltiva il progetto di costituire monomarca dedicati esclusivamente alla produzione di Ma Ke.
Estratto da CorrierEconomia del 27/06/05 a cura di Pambianconews