Per capire come un cinese possa essere classico nei tessuti e degno di Takashimaya, il grande department store di Tokyo, nelle forme e nei tagli, basta guardare Harrison Wong. Ora, l'esponente che viene definito «della Brit Generation» cinese, si prepara ad andare ben oltre i 300 mila euro fatturati in due anni con la sua prima linea donna e inanella progetti di rilievo. Tutti italiani. In primis, l'accordo con la Optical Design di Treviso per una linea occhiali Harrison Wong, già presentati con successo allo scorso Mido e pronti per esporre a Silmo. In seconda battuta, una collezione accessori donna e uomo che esordirà alla prossima edizione di Macef-Chibi, a Milano.
Dal 90% venduto in Asia, dalla presenza in Lane Crawford (department store di Hong Kong) e nei negozi di Singapore e Taipei, Wong intende passare a negozi di livello europei ed italiani. Non escludendo, nel prossimo futuro, una partecipazione a Pitti, oltre alla presenza con un evento a latere nel corso di Milano Moda Uomo. A livello produttivo il progetto pilota potrebbe ben presto trovare sbocchi industriali: sono vari, i distributori italiani disposti a investire in un marchio nuovo, che avrebbero già messo gli occhi su Wong.
Estratto da CorrierEconomia del 20/06/05 a cura di Pambianconews