«Il nostro è un movimento di opinione: vogliamo attirare l'attenzione sulla necessità che anche l'Europa si doti di un sistema di tracciabilità, per il tessile e ogni altro comparto». Così Ermanno Rondi, presidente dell'Unione degli Industriali di Biella descrive il Manifesto del Made In, che farà la sua prima uscita pubblica il 5 luglio.
«Stabiliremo le linee guida, l'obbligo della marcatura, spiega Rondi, senza fissare paletti. Poi dovrà intervenire il potere legislativo». Perché il brand da solo non basta. «Può garantire qualità, prezzo e stile, precisa Rondi, ma non dice nulla su sostenibilità sociale, ambientale e sicurezza sanitaria. Che sono tutelate solo dalle leggi del Paese in cui si produce: per questo ogni consumatore ha il diritto di sapere da dove arriva ciò che sta comprando».
Estratto da Finanza&Mercati del 7/06/05 a cura di Pambianconews