Dal 13 giugno un dipendente su tre della Natuzzi resterà a casa. L'azienda pugliese, che da Santeramo in Colle, sulle Murge, è arrivata fino a Wall Street, ha il fiato corto: il re dei divani, Pasquale Natuzzi, ha chiesto al ministero del Lavoro 1.320 provvedimenti di cassa integrazione straordinaria su complessivi 3.800 dipendenti. La causa è presto detta: nel primo trimestre del 2005 (dopo che l'ultimo del 2004 si è chiuso con una perdita di 9,3 milioni di euro) il gruppo ha registrato una riduzione del 30% del flusso ordini di prodotti a marca Natuzzi realizzati negli stabilimenti italiani.
«Oggi l'intero distretto del salotto rischia il declino, come molte realtà del sistema manifatturiero italiano esposto alla concorrenza globale perché orientato all'export e penalizzato da rigidità, oneri e vincoli che rendono proibitivo il confronto con i Paesi emergenti», spiega Pasquale Natuzzi. Il quale comunque sta giocando la carta della delocalizzazione: l'azienda ha già stabilimenti in Cina (dal 2000), Romania e Brasile (dal 2002).
Estratto da Il Mondo del 3/06/05 a cura di Pambianconews