“Parenti serpenti”. Anche per i Marzotto, la famiglia che per decenni ha rappresentato il tessile italiano e l'abbigliamento, l'amaro adagio viene confermato. E l'ultimo annuncio, la newco in cui verrà blindato circa il 37% della Zignago, non è nemmeno detto che segni la conclusione della vicenda.
La società, attiva nel settore vinicolo, delle vetrerie e dei filati di lino, era controllata fino a prima di questo annuncio dai figli di Vittorio Emanuele, da Umberto e da Pietro Marzotto, e dai Donà Dalle Rose (figli della scomparsa Italia). Poi è stata deliberata la creazione della newco, all'interno della quale la quota maggiore, il 44,3%, farà capo ad Umberto Marzotto, mentre altre quote intorno al 16,5% ciascuna sono controllate dai fratelli Donà Dalle Rose e il 6% rimanente è in mano ad Antonio Favrin, il top manager del gruppo da tempo schierato a fianco di Umberto.
Sta di fatto che la società che controllerà oltre un terzo di Zignago vede ormai fuori dalla porta una parte dei cugini e lo zio Pietro, mentre il manager e gli altri parenti si sono piazzati stabilmente nella plancia di comando.
Estratto da Affari&Finanza del 30/05/05 a cura di Pambianconews