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La griffe, sopravvissuta alla morte del fondatore Gianni ma appesantita dai debiti, aveva deciso di nominare un manager esterno e di allargare il consiglio a quattro professionisti indipendenti. A Donatella e a Santo è stata lasciata la parte creativa. La missione di ricostruire la parte finanziaria e industriale, invece, è stata affidata a Di Risio che nel suo curriculum può vantare esperienze in It Holding e Fendi. La cura sembra aver funzionato: i debiti sono calati e alla fine di quest'anno il rosso di bilancio scenderà di due terzi, rispetto all'esercizio precedente, arrivando a 40 milioni di euro.
Per raggiungere questo risultato è stata anche cambiata la struttura del gruppo. In due società sono state concentrate le attività industriali e gli immobili. Le prime all'interno della Gianni Versace Spa proprietaria, tra l'altro, del marchio valutato attorno ai 248 milioni. Alla Verim srl fanno invece capo immobili considerati di secondaria importanza come il palazzo di Milano in via Gesù e la boutique di Porto Cervo.
Estratto da Finanza&Mercati del 12/05/05 a cura di Pambianconews