Mentre fra Valdagno, Milano e Londra si porta avanti lo scorporo delle attività della moda da quelle del tessile, Andrea Donà dalle Rose fa un po' di shopping in Germania comprandosi 8.650 azioni di Hugo Boss. Poca cosa, un investimento da 200mila euro. Domanda: perché comprare titoli della controllata tedesca? Perché, in un momento di grande cambiamenti in Marzotto, proprio ora che da una costola della storica azienda sta per nascere la Valentino Fashion Group? Insomma è singolare che uno dei membri del cda del gruppo e azionista di Marzotto con il 2,41% del capitale, abbia ritenuto più conveniente comprare titoli della società controllata, piuttosto che quelli dell'azienda di famiglia.
Se a questo si aggiunge che negli ultimi 12 mesi il titolo di Hugo Boss è balzato da 16 a 23 euro (più 43,7%), il fatto desta ancora più stupore. Certo, acquistare 8.650 titoli, che poi sono pari allo 0,022% delle ordinarie (e allo 0,1% del flottante), non è neanche una misura sufficiente per affermare che il delisting di Boss sia nei piani di Valdagno.
Tuttavia, da tempo una serie di analisti e banchieri sta studiando da vicino l'operazione, e anche lo scorporo di Valentino è una mossa che faciliterebbe l'operazione. A quel punto il nuovo polo del lusso controllerebbe direttamente il 100% di tutti i suoi marchi, e in caso di una futura acquisizione sarebbe più facile convincere gli attuali azionisti del gruppo tedesco a ricevere azioni Valentino di nuova emissione piuttosto che titoli di un conglomerato, come è adesso la Marzotto, dove industria tessile e lusso sono attività mescolate insieme.
Estratto da Finanza&Mercati del 7/05/05 a cura di Pambianconews