La Commissione Europea ha avviato formalmente i contatti con le autorità cinesi per trovare un comune accordo sul commercio estero del tessile. La procedura per l'applicazione di clausole di salvaguardia, la cui durata massima è di 60 giorni, dovrebbe avere effetto immediato, apportando una sorta di scudo di difesa alle produzioni made in China finché i parametrici non rientrino nei limiti stabiliti con Pechino.
Soluzioni che però avranno solo una funzione di tampone e non curativa, come invece l'industria necessita. Il monito arriva dall'ex direttore generale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio Renato Ruggiero (che in Italia ha coperto anche per l'incarico di ministro per gli Affari Esteri) in una delle sue rare interviste.
I responsabili della situazione odierna, secondo Ruggiero, non sono i cinesi ma politici nazionale ed europei che hanno avuto dieci anni per prepararsi ma non hanno fatto nulla. “La clausola di salvaguardia è un palliativo, ha spiegato, può durare due o tre anni, non di più. Nel frattempo bisogna dare avvio alla soluzione vera, rilanciare competitività e crescita. Che per il settore tessile significa ristrutturazione e riconversione rapida e massiccia”.
Estratto da Miaeconomia.it del 4/05/05 a cura di Pambianconews