Alla fine gli Stati generali della Moda si sono rivelati importanti, com'era stato annunciato: più di mille partecipanti, sessanta relatori tra cui venticinque stilisti, quattro università milanesi, sei associazioni d'impresa. «Milano di moda», prima conferenza strategica sulla moda che si è tenuta ieri e lunedì scorso a Palazzo Mezzanotte, ha dimostrato prima di tutto col pienone di essere un convegno del quale la città aveva profondo bisogno.
L'assessore Giovanni Bozzetti ha chiuso la due giorni con una proposta concreta: sfilate al Castello Sforzesco, in piazza del Cannone, nel periodo di interregno tra la chiusura del polo interno della Fiera e l'apertura della Città della Moda nell'area Garibaldi-Repubblica: «Così si potrebbe beneficiare di una cornice molto suggestiva e valorizzare il patrimonio architettonico della città».
Hanno detto la loro alcuni dei più noti stilisti italiani, da Ottavio e Rosita Missoni a Laura Biagiotti a Roberto Cavalli, presidenti delle associazioni quali Paolo Zegna, Santo Versace, Gaetano Marzotto, Mario Boselli, Michele Perini. «Non si possono immaginare soluzioni efficaci per far mantenere a Milano il ruolo di capitale internazionale della moda senza ritrovare una coesione strategica tra i protagonisti», le parole di Santo Versace, vicepresidente di Altagammma. Sintonia piena con Roberto Cavalli: «Dobbiamo cercare di essere uniti, di collaborare di più, affrontare i mercati nuovi tutti assieme con aggressività». Lo stilista invita poi a riorganizzare le sfilate: «La divisione del calendario tra i grandi marchi seguiti dalla stampa internazionale e gli altri, è una esigenza inevitabile».
Estratto da Il Giornale del 4/05/05 a cura di Pambianconews