Ha trasformato il design in industria, ogni anno 40 milioni di persone in tutto il pianeta indossano scarpe disegnate da lui, ha inventato il tavolo più grande del mondo e, tanto per quantificare, nel 2004 ha fatturato 15 milioni di euro. Ma lui non si scompone, accenna un sorriso e dice: «Il bello deve ancora venire». Alberto Del Biondi è un vulcano di 42 anni che quando esplode fa zampillare le idee come lapilli. Lui le raccoglie e le trasforma in business e il gruppo, Industria del design, cresce al ritmo del 30% l'anno. |
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La sua fortuna nasce da un colpo di testa. «Intorno ai vent'anni ho comprato una Porsche, ma non avevo i soldi per pagarla. Ho dovuto indebitarmi e perciò mi sono messo a lavorare come un pazzo». L'intuizione è stata quella di agire dietro le quinte della moda, di rinunciare alle luci della ribalta e così, in sordina, ha cominciato a fare le scarpe a tutti.
«Sono figlio di imprenditori calzaturieri e ho iniziato presto a disegnare modelli che altri producevano e vendevano. Ho capito che le mie idee piacevano quando, ancora giovanissimo, esponevo nelle fiere. Dopo un po' mi accorsi che davanti al mio stand si formava sempre una coda. Lo spagnolo Farrutx è stato il primo a investire sui miei disegni. Ora dopo vent'anni lavoro ancora per questo marchio. Poi via via sono arrivati gli altri». Gli altri sono Lotto, Stonefly, Pirelli Pzero, la multinazionale americana Jones Apparel, che da sola vale 25 milioni di paia e molte griffe italiane e straniere di cui, per rispetto della privacy (e dei contratti), Del Biondi non parla.
Estratto da Economy del 15/04/05 a cura di Pambianconews