Siamo esportatori, non dimentichiamolo. Quindi niente dazi: l'unico modo per difendere i prodotti è quello di migliorarli, «fare meglio degli altri». Per Diego Della Valle, presidente della Tod's, questa è l'unica via d'uscita per salvare il made in Italy.
Perché non proteggere il mercato dall'entrata di merci a prezzo stracciato?
«Perché non serve. I dazi potrebbero assicurare un vantaggio iniziale, ma l'effetto sparirebbe nel breve periodo. La nostra forza è l'export, ciò vuol dire che dobbiamo fare i conti con l'atteggiamento degli altri paesi. E in questi casi c'è un solo modo di procedere: regolare il traffico delle merci con la pari dignità, con il rispetto di regole comuni. Le protezioni non pagano».
E come si fa allora a difendere la produzione?
«Visto che non possiamo competere sul costo del lavoro bisogna concentrarsi sulla qualità, fare innovazione, ricerca».
Ma le piccole-medie imprese, quelle più colpite dall'ingresso di merci a basso prezzo, dicono di non poterselo permettere.
«E infatti vanno aiutate, anche perché rappresentano l'ossatura del nostro sistema industriale. Vanno incentivate all'innovazione e bisogna farlo subito, perché il grado di sofferenza è già troppo elevato».
Lei è contrario alla delocalizzazione?
«Penso che sia meglio restare qui, ma capisco chi, pur di non far fallire l'azienda, decide di andarsene. Ognuno deve essere libero di scegliere, ma deve poi essere chiaro che chi se ne va non può usare il made in Italy. Quel marchio va rispettato perché ha un valore aggiunto talmente alto che un domani ci permetterà di riconquistare i mercati».
Estratto da La Repubblica del 11/03/05 a cura di Pambianconews