François Pinault vuol togliere le scarpe di Sergio Rossi dagli scaffali del gruppo Gucci. Il numero uno di Ppr, il gruppo francese che oggi controlla il brand della doppia G, sarebbe pronto a vendere il marchio di calzature rilevato dalla griffe fiorentina nel 2000. Una retromarcia che segnerebbe il primo grande fallimento della strategia, perseguita con forza dai big del lusso a cavallo di fine secolo, di incorporazione sotto un unico ombrello di brand con storia e identità propria.
Voci su una possibile cessione di Sergio Rossi erano state smentite qualche mese fa dall'amministratore delegato di Gucci, Robert Polet, che aveva sottolineto la volontà di riportare il brand a break even in tre anni. Ma ora il dossier-cessione sarebbe stato riaperto e ad approfittarne potrebbe essere la Lvmh di Bernard Arnault, il nemico storico di Pinault. Anche Lvmh soffre l'integrazione di diversi brand rilevati negli scorsi anni dalle famiglie fondatrici. Valga il caso di Fendi. Nonostante il miliardo di utili ottenuti dai francesi nel 2004, la griffe italiana resta in rosso per 25 milioni, con la prospettiva di break even rimandata ancora di due anni.
A confermare le ipotesi di vendita di Sergio Rossi sarebbe anche la nomina di Isabelle Guichot a ceo. Secondo fonti vicine all'azienda «la Guichot, già responsabile dello sviluppo per il marchio Gucci, ha un incarico non esclusivo e a tempo, finchè la società non sarà ceduta».
Estratto da Finanza&Mercati del 10/03/05 a cura di Pambianconews