A Penne, dove è nata la Brioni, si viaggia sul binario del lusso, con regole, rischi e opportunità |
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Quando Angeloni parla di lusso pensa al made in Italy, certo che il richiamo della sartoria italiana affascini i clienti più ricchi. E usa le parole della politica per parlare d'affari. «Il neocon, cioè il nuovo consumatore cinese e di altri Paesi asiatici, cerca di imitare lo stile di vita occidentale. E lo stile è anzitutto italiano. Così, vuole comprarlo. È chiaro che nella moda ci sono gruppi che possono imporre marchi fortissimi, di massa e avere negozi in tutto il mondo, con brand che superano l'importanza del luogo di produzione.
La nicchia di Brioni Roman style è nata con l'abito classico da uomo, il « power suit», come lo chiama Angeloni: il vestito dell'uomo di potere, come Kofi Annan, segretario generale dell'Onu e cliente di Brioni. L'anno scorso ne sono stati venduti 75mila e uno su cinque è stato cucito su misura del cliente. Il cuore dell'azienda è fatto da 250 sarti e la scuola interna ne prepara altri venti ogni quattro anni, con un corso a tempo pieno. La clientela è selezionata, come il numero di negozi. Poco più di 400 in tutto il mondo, di cui 25 monomarca, insegne Brioni da Roma a Kuala Lumpur, passando per Beverly Hills.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/03/05 a cura di Pambianconews