Il made in Italy lancia l' allarme chiusure. In un incontro con il sottosegretario alla Presidenza Letta e i ministri Marzano e Maroni, imprese e sindacati della moda hanno lanciato ieri l' allarme sul settore. I rappresentanti di aziende e lavoratori hanno presentato le 100 mila firme raccolte a difesa del tessile e i numeri della crisi: 28 mila imprese e 100 mila lavoratori a rischio, dopo 80 mila posti persi negli ultimi quattro anni.
Il nemico numero uno è, riferisce il Sole-24 Ore, la Cina, dopo la fine del regime delle quote sull' import. Il governo ha assicurato alcune misure di sostegno nel decreto sulla competitività ma per il resto tutto dipende dalle decisioni di Bruxelles: da Roma si chiede soprattutto l' indicazione obbligatoria dell' origine sui prodotti importati.
Da Prato, il presidente degli industriali Longo accusa: “Il settore è stato svenduto alla Cina e abbandonato”. Su La Stampa si legge che i ministri leghisti Castelli e Maroni propongono “dazi antidumping”. Il ministro Marzano propone incentivi per favorire le fusioni tra aziende.
Estratto da Agi del 22/02/05 a cura di Pambianconews