Il marchio Guru, e la margherita, si sono rivelati un fenomeno. Oggi la società operativa si chiama Jam Session, è controllata da una holding che fa capo a Matteo Cambi e alla sua famiglia e che controlla anche un'altra società, per la gestione dei marchi e l'espansione all'estero. Jam Session ha chiuso il 2004 con 70 milioni di euro di fatturato, il doppio dell'anno precedente, un Ebitda del 30% circa e investimenti in comunicazione pari al 14% dei ricavi (ma scenderanno al 10% circa). E se il budget sarà rispettato, quest'anno il giro d'affari salirà a 90 milioni. Con 50 dipendenti in tutto.
Il primo a essere stupito di questo successo sembra lo stesso Cambi, presidente e amministratore unico delle tre società, il cui modello ispiratore è Renzo Rosso, creatore della Diesel («Diesel ha insegnato tanto» dice): certo nell'abbigliamento Cambi era sempre vissuto, ma una crescita cosi rapida non se l'aspettava. «Molti dei nostri competitor, spiega, stanno morendo non perché non hanno un marchio, ma perché non hanno un'azienda».
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Il primo passo è stato dunque quello di chiamare come direttore generale Patrick Nebiolo, manager che proviene dal Parma calcio. Accanto a lui Marco Bacà, ex Ittierre, è stato scelto come direttore commerciale. Il design (Cambi sottolinea di non essere uno stilista) in parte è interno, in parte si appoggia ad alcune scuole, in Italia e all'estero. «Nei prossimi giorni spiega, sono in arrivo due ragazzi da Amsterdam».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 4/02/05 a cura di Pambianconews