Il settore soffre e i bilanci s'impoveriscono. Quelli delle filature negli ultimi tre anni si sono colorati di rosso. Le principali aziende si sono divise in media un milione di euro a testa di perdite: frutto di molti risultati negativi e soprattutto di pochissimi bilanci chiusi in positivo. Il punto finanziario sul settore è in uno studio di Pambianco Strategie di Impresa che considera i bilanci di 57 aziende del settore nel corso di un triennio, dal 2001 al 2003. Un campione significativo, visto che raggiunge un fatturato globale di tre miliardi di euro.
Nei tre anni dell'indagine di Pambianco, è diminuito tutto. Tranne il costo del lavoro: quello medio per dipendente è salito da 31mila a 35mila euro. Il dato però si spiega anche con il forte calo di addetti: duemila posti in meno, dagli oltre 16mila impiegati nel 2002 ai 14.300 dell'anno successivo.
Dall'analisi si ricavano anche le classifiche della maggiore crescita di fatturato, con in testa Ecafil e Papi Fabio, due piccole aziende capaci di incrementi superiori al 20%, seguite dalla vicentina Ziche Filati. Nella redditività, tra le poche aziende sopra lo zero primeggiano la Papi Fabio, filatura laniera della provincia di Bologna, e la Candiani con utili netti superiori al 10 per cento.
Per lo Studio completo sui Bilanci delle principali Aziende di Filati cliccare qui
Estratto da Il Sole 24 Ore del 1/02/05 a cura di Pambianconews