«Andare a produrre fuori dall'Italia funziona per chi opera nella fascia media e medio bassa, per quelle aziende che fanno un prodotto standardizzato. Invece, per chi, come noi, lavora molto sul venduto, cioè su soluzioni speciali di interni volute dagli architetti e dai committenti non è possibile far produrre fuori dall'Italia. E' un lavoro molto complesso che possiamo fare solo nei nostri stabilimenti». A parlare è Carlo Molteni, a capo del gruppo Molteni, una delle realtà più grandi nell'arredo di design italiano con un fatturato di 207 milioni di euro nel 2004.
Anche se a differenza di qualche anno fa i cinesi oggi ce li si ritrova fianco a fianco quando si compete in Europa per aggiudicarsi grosse forniture. «In una gara europea, per la prima volta, pochi mesi fa ci siamo trovati a competere con dei cinesi, che hanno perso. Però il dato è che sono qui e che non ci metteranno molto a crescere». E si guarda alla Cina come grande mercato di sbocco: «Abbiamo già qualche cliente in Cina, ma i risultati si vedranno fra quattro-cinque anni, spiega Molteni. Prendiamo l'esempio della Russia. Dopo dieci anni che gli italiani sono lì, solo oggi si sta facendo un lavoro serio con risultati interessanti».
Ma non manca una certa dose di ottimismo rispetto al futuro del settore del mobile nel suo complesso: «Nel nostro settore non muore mai nessuno, commenta Molteni. C'è una capacità di trasformazione incredibile. Ci sono aziende che vengono acquisite oppure che si riciclano verso l'alto di gamma».
Estratto da Affari & Finanza del 31/01/05 a cura di Pambianconews