Per festeggiare i 30 anni della sua maison e i suoi 70, Giorgio Armani ha deciso di farsi un regalo un po' speciale. «Ho voluto concedermi una gratificazione personale, senza condizionamenti commerciali», racconta lo stilista. Armani è a Parigi, dove sta dando gli ultimi ritocchi alla sua collezione di Alta Moda (presentata all'interno della settimana parigina dedicata all'haute couture), la Giorgio Armani Privé. La prima della sua vita.
Per anni il marchio è stato legato al prét-à-porter. Armani era l'uomo che aveva inventato un nuovo modo di vestire, meno formale, più libero. Adesso arriva l'alta moda. Non è una contraddizione?
«AI contrario. La mia moda è stata sempre definita democratica, e oggi lo è ancor di più. Sono così democratico che faccio tutto: dai jeans all'abito da gran sera su misura».
A cosa si deve questa svolta?
«Una precisazione: i miei abiti da sera sono sempre stati in un certo senso opere d'alta moda. Si trattava di creazioni fatte per lo più a mano, con ricami unici e tessuti preziosi. L'unica differenza con la vera haute couture stava nel fatto che non erano fatti su misura. E questo era un handicap».
Come sarà la sua alta moda?
«Credo che in questo caso le immagini parlino meglio delle parole. Una cosa però la posso dire: lo stile Armani sarà molto diverso da quello dei couturier francesi. Loro amano “montare la maionese”. Mandano in passerella creazioni che mirano a fare scena, per vendere in realtà altro, per esempio profumi e accessori. lo, i miei profumi li vendo già benissimo. E l'alta moda la disegno perché sia indossata».
Estratto da L'Espresso del 28/01/05 a cura di Pambianconews