Il gruppo americano Tommy Hilfiger quotato al Nyse, in attesa di comunicare i dati di chiusura del 2004 (previsti per il 2 febbraio), ha annunciato un piano di ristrutturazione del settore ingrosso. Le vendite hanno fatto registrare negli ultimi cinque anni un calo del 50%, assestandosi lo scorso anno a 700 milioni di dollari, contro un giro d'affari complessivo di 1,88 miliardi. Proprio per arginare le perdite, la società americana ha deciso di affidare a Lynn Shanahan l'intera gestione del settore wholesale come presidente per gli Stati Uniti, con la responsabilità su vendite, merchandising, marketing, design e produzione.
Inoltre, è stato eliminato dal gruppo il marchio di jeans Young Men's, che con i suoi 800 punti vendita generava un reddito di soli 60 milioni di dollari. I prodotti denim sono stati convogliati nella linea uomo e nelle nuove linee di sportswear Tommy Hilfiger Flag e Tommy Hilfiger Crest. Il tutto è costato al gruppo un taglio di 200 posti di lavoro che rappresentano circa il 20% dei dipendenti.
A fronte di queste operazioni la compagnia si aspetta di registrare nel 2005 oneri tra i 10 e i 14 milioni di dollari, con un risparmio però di 40 milioni annuali a partire dal 2006. Un programma che, unito alle recenti acquisizioni dei marchi di Karl Lagerfeld, ha l'obiettivo di rilanciare il gruppo su più alte vette, puntando su nuovi canali e soprattutto su un target di clientela più sofisticato.
Estratto da Finanza&Mercati del 25/01/05 a cura di Pambianconews