Lo si potrebbe chiamare "modello Las Vegas": l'importante è portare il pubblico nel punto vendita. È quanto pensano il centro commerciale Oriocenter (realizzato dal gruppo Percassi) e l'antistante aeroporto di Orio al Serio (Bergamo), che tra i primi potrebbe presto provare a dare corso a una vecchia convinzione del fondatore di Ryanair, Michael O'Leary: che un giorno i voli potranno divenire “zero cost”.
Localizzato lungo la A4, dopo i recentissimi investimenti, Oriocenter vanta per dimensioni il primato nazionale. Con le nuove 40 aperture, i negozi sono diventati 200, i posti-auto sono nel frattempo saliti a 6mila e il fatturato dovrebbe passare dai circa 300 milioni registrati nel 2003 ai 500 previsti per l'anno in corso. Giusto dall'altra parte dell'autostrada, e collegato da un disadorno sottopassaggio, c'è l'aeroporto che, con 4,2 milioni di passeggeri 2005, si classificherà quale 6° o 7° in Italia. Prima di Ciampino, Orio al Serio è in più il primo aeroporto di voli low cost, con Ryanair che fa la parte del leone. Inoltre lo scalo bergamasco è anche il primo per incidenza dell'incoming sul totale del traffico: ben il 43% contro una media degli altri aeroporti italiani del 28%.
«Molti portano con sé i figli proprio per avere più diritto di peso», aggiunge Antonio Percassi, a capo dell'omonimo gruppo. L'idea, che dovrebbe essere realizzata per fine 2006, è ambiziosa. L'integrazione tra aeroporto e centro commerciale, la prima a livello mondiale avverrà grazie a una piattaforma sopraelevata, con tanto di nuove vetrine e di luoghi di intrattenimento, portando l'estensione retail dell'aeroporto alla cifra record di quasi 250 insegne.
Estratto da Espansione del 13/01/05 a cura di Pambianconews