Marks & Spencer, il grande magazzino britannico, fatica a uscire dall'impasse. Ieri l'amministratore delegato Stuart Rose, che è stato nominato al vertice della società lo scorso maggio per contrastare l'Opa ostile lanciata dal magnate inglese Philip Green (tentativo poi fallito nonostante l'insistenza dell'imprenditore già proprietario di diverse catene di abbigliamento in Gran Bretagna), ha annunciato un allarme profitti per l'esercizio 2004.
Nemmeno nel periodo clou del Natale, infatti, gli affari hanno registrato l'impennata tanto sperata. Così Rose ha comunicato ad azionisti e operatori che i profitti annuali prima delle tasse oscilleranno tra 600 e 625 milioni di sterline invece dei 675 milioni attesi. Inoltre, nelle sei settimane fino al primo gennaio (che comprendono tutte le festività) il fatturato, a parità di punti vendita, risulta diminuito del 5,6 per cento.
Il motivo di questa ennesima flessione nei profitti va ricercato nella politica di sconti attuata da Marks & Spencer nelle ultime tre settimane di novembre, che ha attratto nuovi clienti ma ha ridotto i margini. Anche le promozioni di gennaio sono già partite, proprio nell'ultimo tentativo di rilanciare le vendite. Ieri il titolo ha aperto in netto calo per poi recuperare fino a 348 pence (+2,7%).
Estratto da Finanza&Mercati del 8/01/05 a cura di Pambianconews