A Chicago, quartier generale della Sara Lee, il ceo Steven McMillan e il chief operating Branda Barnes hanno lasciato aperte tutte le porte. «Valutiamo ogni possibile opzione strategica per le attività europee dell'intimo», ha spiegato il tandem di vertice del colosso del food, prodotti per la casa e abbigliamento, con 20 milioni di dollari di ricavi e 150 mila addetti. In realtà l'orientamento è disinvestire nel Vecchio continente, come testimonia l'ingaggio dell'advisor Goldman Sachs, attivo sul dossier con gli uffici di Londra e Milano, sotto la supervisione di Claudio Costamagna.
II mandato è valorizzare le operation europee nei reggiseni, corsetteria e maglieria intima (per un giro d'affari di alcune centinaia di milioni) contemplando anche la raccolta di manifestazioni d'interesse per la vendita. II perimetro delle attività sul mercato è al momento variabile, ma dovrebbe includere l'intera Sara Lee branded apparel Italia con le sue tre divisioni: Playtex (104 milioni di ricavi nel 2003, marchi Playtex, Wonderbra e Unno), Lovable (118 milioni) e Dim (circa 10).
Estratto da Il Mondo del 10/12/04 a cura di Pambianconews