Serge Weinberg, presidente di Ppr (Pinault, Printemps-Redoute) ha mantenuto la sua promessa: vendere entro la fine dell'anno la partecipazione del 73,45% detenuta in Rexel, il gruppo internazionale leader nella distribuzione di materiale elettrico. Ieri Ppr ha infatti annunciato di essere in trattativa esclusiva con 3 società di private equity: Clayton, Dublier & Rice, Eurazeo e Merrill Lynch global private equity per la cessione di Rexel. Il prezzo: 38,50 euro per azione, per un valore complessivo dell'azienda di 3,7 miliardi di euro, vale a dire un multiplo di 15 volte il risultato operativo.
Per quanto riguarda Ppr, una volta terminata l'operazione Rexel (dovendo ancora ottenere tutte le autorizzazioni del caso), si potrà ritenere come sostanzialmente concluso il progetto di ricentraggio delle attività del gruppo nel lusso (vedi ad esempio Gucci e Yves Saint Laurent) e nella grande distribuzione (ad esempio i magazzini Printemps e la Fnac), avviato nel 2002 e che ha comportato un gran numero di cessioni.
Senza contare il fatto che la vendita di Rexel permetterà a Ppr di ridurre l'indebitamento di circa 3 miliardi di euro e di tirare un sospiro di sollievo, ricordando che l'acquisizione di Gucci (il 14 dicembre a Londra verrà presentato il piano di rilancio della maison fiorentina) era costata cara. Non a caso, in un comunicato diramato ieri mattina, Serge Weinberg dichiara che «questa operazione (Rexel ndr.) realizzata nei tempi previsti e ad eccellenti condizioni, rafforzerà considerevolmente la nostra struttura finanziaria».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 1/12/04 a cura di Pambianconews