Stando ad Armani, i suoi nipoti non possono essere caricati del “peso enorme” che rappresenta la sua impresa, dove lavorano 4.500 persone. Esclude un'apertura di parte del capitale ai collaboratori e ritiene che una quotazione in Borsa metterebbe il suo marchio alla mercé di finanzieri che “non sempre capiscono il business della moda”. Sulla proprietà del marchio aggiunge che “prendere un socio che avrebbe il 20%” “non servirebbe a niente” ma che d'altra parte non può “immaginare di essere minoritario” nella sua società: “abbiamo i mezzi per la nostra indipendenza, dice Armani, reinvestiamo il 70% del nostro cash-flow. Non abbiamo bisogno, come Versace o Calvin Klein, dell'aiuto di banchieri o finanzieri”. Estratto da Ansa.it del 22/11/04 a cura di Pambianconews