Un'esplosione di borse, scarpe e pelletteria varia ha invaso, negli ultimi cinque-sei anni, le vie dello shopping di tutto il mondo: ogni due vetrine ce n'è una di accessori. Marchi nuovi che spuntano come funghi: alcuni restano, altri spariscono rapidamente. “L'ultima volta che sono andato in Cina in occasione dell'inaugurazione della nostra boutique di Shanghai, racconta Ferruccio Ferragamo, ho preso paura. Stanno crescendo aziende che poco hanno da invidiare alle nostre”.
Che fare, allora? “Gli assi nella manica dei marchi made in Italy, risponde l'amministratore delegato della storica maison fiorentina, si giocano su tre tavoli: qualità, servizi e comunicazione”. E su questi campi, in casa Ferragamo stanno marciando veloci. Investimenti in ricerca, innovazione e restyling delle boutique storiche ma nel rispetto della tradizione. Seguendo l'imprinting di un marchio che non ha mai voluto essere glamour, ma solo elegante. Di quell'eleganza raffinata, senza ostentazioni.
Dopo Parigi, domani (19 ottobre) si inaugurala boutique Salvatore Ferragamo Donna, in via Montenapoleone, ridisegnata sullo stesso stile di quella francese, per le “Audrey Hepburn” di casa nostra. Nelle prossime settimane, con lo stesso copione delle prime due presentazioni, il servizio made to order sarà introdotto nei negozi Ferragamo più importanti del mondo. A cominciare da NewYork e Tokio. Senza dimenticare, ovviamente, la città di Firenze dove Salvatore, nel 1927 ha dato inizio all'avventura che ha portato l'azienda in tutto il mondo, attraverso 428 punti vendita.
Estratto da Affari & Finanza del 18/10/04 a cura di Pambianconews