Spesso si sente dire che è necessario usare il mondo come distretto. E si guarda a Zara e H&M come esempi fulgidi. Ce n'è, però, anche uno che, seppur concretizzato in Germania, arriva da Bergamo, dal gruppo Radici. Nella fattispecie, dalla Miro Radici Ag, la global business unit costituita dieci anni fa vicino a Dortmund e diventata una tra le principali imprese europee in grado di fornire non solo prodotti (di abbigliamento e articoli tessili per la casa), ma anche un servizio «chiavi in mano» alla grande distribuzione.
E accade che la Miro Radici Ag, partita con l'acquisizione di un grossista di tappeti che fatturava 15 milioni di euro, chiuda il 2004 a 500 milioni di euro, con una progressione media dell'Ebit pari al 95%. Quindi, il potenziale competitor dei colossi iberici e svedesi potrebbe trovarsi proprio a casa nostra. Perché l'idea nasce da Michele Puller, nipote del patron Miro Radici, in tempi non sospetti, negli anni 90, quando un cliente tedesco del gruppo Radici entra in crisi di liquidità.
«Il muro era appena caduto e risultava evidente che la Germania orientale avrebbe potuto produrre più a buon mercato, spiega Puller. Dovevamo invertire i termini del business: erano loro a dover vendere a noi, non il contrario». Così, il cliente in crisi viene acquisito e Puller matura l'intuizione che non solo bisogna andare a cercare il prodotto al miglior prezzo, ma anche che alle grandi catene discount è necessario fornire servizi.
Estratto da CorrierEconomia del 11/10/04 a cura di Pambianconews