«La situazione economica mondiale non è facile, il clima non è favorevole, ma noi siamo ottimisti, guardiamo avanti e continuiamo a investire per essere pronti e più competitivi di prima». A parlare è Ferruccio Ferragamo, amministratore delegato della maison del lusso Salvatore Ferragamo Italia, che ha accusato il colpo della crisi economica e degli eventi terroristici ai quali ha deciso di reagire muovendosi secondo precise strategie: rinnovamento di prodotto e immagine puntando sul valore del made in Italy, un nuovo concetto di lusso, meno ostentato, ma che punta sulla qualità per soddisfare tutte le esigenze dei clienti, e nuovi punti vendita.
Come si è chiuso il 2003 e cosa vi aspettate per quest'anno?
Nonostante l'andamento negativo del mercato americano, che per noi rappresenta l'area geografica estera più importante, a livello di fatturato abbiamo chiuso in linea con l'esercizio precedente, a quota 584 milioni con oltre 400 negozi. Non credo che il 2004 porterà il sereno sui mercati internazionali. Per la moda e il settore del lusso s'intravede la ripresa, anche se ci sarà da lavorare molto. E noi non staremo a guardare.
Con quali strategie avete deciso di affrontare questa situazione?
Nel 2003 abbiamo investito circa 40 milioni e nel 2004 continueremo su questa linea, soprattutto nel potenziamento e nello sviluppo della rete distributiva. Inaugureremo 66 nuovi punti vendita in tutto il mondo e ammoderneremo 47 negozi. Siamo particolarmente concentrati su un piano di espansione mondiale del marchio puntando, da una parte, sui caratteri di distinzione del brand nel settore delle calzature e, dall'altra, aumentando la credibilità nei compatti borse e articoli in pelle attraverso alcuni prodotti simbolo.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28/06/04 a cura di Pambianconews