Una debole ripresa all'orizzonte che dovrebbe iniziare a dare dei frutti nel 2005. Dopo gli ultimi due anni, all'unanimità considerati «terribili», che hanno registrato una flessione nelle vendite senza precedenti, il settore dell'abbigliamento maschile annuncia i primi segnali di rimonta. Pitti Uomo, in programma a Firenze da giovedì a domenica prossima potrà essere ulteriore cartina di tornasole per tastare gli umori dei compratori internazionali e domestici.
«Sicuramente è una ripresa più lenta rispetto a quelle degli anni passati e a macchia di leopardo, spiega Lapo Cianchi, direttore della comunicazione di Pitti Immagine, ma ci sono gli elementi per sperare in una prospettiva migliore. Nel 2005 ci aspettiamo una crescita del 4% sia sul consumo finale che sulla produzione, mentre quest'anno, a fronte di un calo dell'1,5% nella produzione, l'aumento nei consumi si dovrebbe aggirare intorno al 2,4%».
Ma la gente è tornata a spendere? «Da una parte ci sono buoni segnali che arrivano dagli Usa e dal Giappone, dall'altra continua un certo pessimismo nei confronti della spesa. Siamo in un momento molto delicato ma positivo, in cui è necessario rafforzare l'immagine del made in Italy».
Estratto da Affari & Finanza del 21/06/04 a cura di Pambianconews