Valdagno insonne. In Marzotto si lavora ormai a tempo pieno sui piani di riassetto del gruppo: l'operazione con cui giorni fa le finanziarie Filos e Canova hanno disimpegnato una quota pari al 9,357% della società, nasconde l'ennesimo colpo di acceleratore. Ufficialmente, infatti, l'uscita dei due veicoli dall'azionariato coincide con la scadenza dell'usufrutto di un pacchetto azionario. Tuttavia, secondo quanto raccolto da Finanza & Mercati l'operazione sarebbe il risultato di un piano più vasto concordato tra i soci proprietari, l'azienda e il resto della famiglia. E che indicherebbe che è ormai vicina la quadratura del cerchio.
Il gruppo è in mano alle famiglie Marzotto e Donà delle Rose attraverso un'intricata rete di partecipazioni. Le stesse Filos e Canova, per esempio, sono guidate Dario Federico Segre, componente nel board di Valdagno. E i soci di cui Canova aveva le azioni in usufrutto portano i nomi di Marzotto (Dominique, Paolo e Veronica) e Notarbartolo di Villarosa (Ginevra, Giorgiana e Roberto, quest'ultimo legato alla famiglia Marzotto, ex Mediobanca e direttore centrale di RasFin). Roberto Notarbartolo, peraltro, era emerso tra i papabili presidenti dopo l'uscita di scena dieci giorni fa di Giovanni Gajo. Insomma, Canova (di cui la famiglia veneta è socia) agisce da family office per gli azionisti e i parenti vicini a Paolo Marzotto.
Uno degli snodi potrebbe essere la soluzione della questione Zignago Santa Margherita, i cui soci sono gli stessi di Marzotto, per cui due anni fa si era tentata una fusione naufragata all'ultimo istante per l'opposizione di Pietro Marzotto. Ma al momento il conte Pietro, con il suo 15% di capitale, è stato messo fuori gioco dal patto di sindacato. Tuttavia, il recente accordo potrebbe aiutare la famiglia a ritrovare un punto di contatto e a spartirsi definitivamente le due attività del tessile e del vino. Un pacchetto del 10% del capitale potrebbe anche far comodo al fortino dei Marzotto nel momento in cui venga lanciata un'operazione carta contro carta su Hugo Boss. Valdagno non ha smentito l'ipotesi di una scalata alla controllata tedesca entro la fine di quest'anno.
Estratto da Finanza&Mercati del 11/06/04 a cura di Pambianconews