Mentre si attende di conoscere l'esito del lavoro della Tatò & Partners, impegnata nello stendere il nuovo piano finanziario di Finpart, alla fine i nuovi azionisti di Maska hanno approvato l'azione di responsabilità nei confronti di amministratori, sindaci e revisori che si sono occupati dell'azienda nel periodo in cui era sotto il controllo di Finpart. E, dunque, negli anni che vanno dal 2000 fino al 21 giugno 2003. Fonti vicine alla società sostengono che la decisione sarà notificata la prossima settimana e a occuparsi della questione è stato chiamato Guido Alberto Tedeschi, docente di diritto commerciale e fallimentare all'Università di Parma.
Come era riportato nell'avviso di convocazione dell'assemblea che lo scorso 29 maggio ha approvato la proposta di rivalsa, l'azione di responsabilità è stata deliberata, tra gli altri, nei confronti di Gianluigi Facchini (ex azionista di riferimento di Finpart prima di passare la mano a Gianni Mazzola), Paola Del Curto (moglie di Facchini) e Silvano Storer (ex amministratore delegato di Finpart). Tutti coloro, insomma, che si occuparono di Maska, tranne uno. E cioè Gianni Trevisan, l'attuale amministratore delegato di Maska (oggi è anche azionista della società) che ricopriva la stessa carica sotto la precedente gestione dell'azienda. Per lui l'assemblea ha deciso di rinunciare all'azione in quanto il manager avrebbe fin dal 2001 evidenziato i numerosi problemi esistenti senza ottenere risposta.
Intanto, da Finpart fanno sapere di non aver avuto ancora alcuna informazione ufficiale dell'azione di responsabilità e ribadiscono di essere al lavoro sul piano finanziario che dovrà dire innanzitutto come saranno rimborsati i bond, in particolare quello da 200 milioni di euro che scade a luglio. Nonostante le recenti smentite, sul mercato si continua a parlare della possibilità che Mazzola o persone a lui vicine raccolgano parte del bond per poter poi chiedere un suo riscadenzamento (nell'assemblea degli obbligazionisti in seconda convocazione sarebbe sufficiente una quota del 25%). Si attende anche di conoscere l'entità del necessario aumento di capitale, preliminarmente al quale dovrà arrivare anche una revisione dei giudizio sui conti 2003 da parte dell'allora revisore Kpmg (non si era espresso). Intanto, in Cerruti si sono visti nei giorni scorsi uomini dell'azienda Tombolini, della quale si era parlato anche in passato. Arriverà l'intesa?
Estratto da CorrierEconomia del 7/06/04 a cura di Pambianconews