Si sente nella voce di Sergio Rossi che è proprio pentito. Venderebbe ancora l'azienda? « Oh, no. No che non la venderei, mai più. Ho sofferto e sto soffrendo ancora. Si sbaglia tutti nella vita e ho sbagliato anch'io. Ma ormai l'ho fatto e adesso è così. Ho provato a stare senza, ma questo è un lavoro creativo di grandi soddisfazioni, se non ce l'hai poi ti manca e così sono tornato a fare il direttore stilistico».
Sergio Rossi ha ceduto tutto il capitale della società di calzature che porta il suo nome a Gucci. In questi mesi ci sono state diverse voci su divergenze e nelle ultime settimane si è parlato di Rossi come di uno dei possibili candidati ad acquisire almeno parte delle quote possedute dal finanziere monegasco Luigi Giribaldi in It holding. Ma lui ha smentito. «Non posso farlo, dice, ho patti di non concorrenza con Gucci». Così come smentisce una sua possibile uscita dal gruppo del lusso (di cui pure si parla). E spiega che «ero impegnato con Gucci fino al 23 dicembre 2003, poi mi è stato chiesto di andare avanti ancora per guardare il prodotto, perché continuassero le scarpe di Sergio Rossi».
E così ha firmato per altri tre anni. «Sono qui impegnato ancora per un periodo, sono qui in attesa… non so di che cosa». Il nodo starebbe nel tipo di prodotto voluto da Gucci. C'è chi ha detto che sia troppo-moda rispetto a quello tradizionale del calzaturiere. «Non è tanto questo, dice Rossi, quanto il fatto che quando si cambia lo stile si deve essere consapevoli che si deve cambiare tutta la clientela. Ora si vede che hanno capito dai riscontri di mercato e si è tornati a fare il prodotto che aveva fatto successo».
Estratto da CorrierEconomia del 24/05/04 a cura di Pambianconews