La passione e l'orgoglio di essere imprenditori. Luca Cordero di Montezemolo ha lanciato un invito a partire da qui, nella sua prima partecipazione all'assemblea di un'associazione territoriale da presidente designato di Confindustria. Lo ha fatto a Vicenza, nel cuore del Nord-Est del capitalismo familiare dove non a caso il tema scelto era quello del ripensamento del capitalismo italiano. E non ha esitato a dire che nella gestione delle imprese è meglio avere un bravo manager in più ed un figlio incapace in meno. Ma il tasto su cui Montezemolo ha insistito è stato quello della squadra, del fare sistema, del lavorare per priorità.
«La colpa, ha detto Montezemolo, non va sempre scaricata sul sindacato o sul Governo di turno. Dobbiamo rimboccarci le maniche e guardare in casa nostra, ma bisogna anche ritrovare la strada del dialogo costruttivo, con il sindacato ed anche con le banche. Agli istituti di credito, in particolare, va chiesto di muoversi come imprese, come realtà operative, che sappiano scommettere sullo sviluppo delle aziende giuste». «La strada dei litigi e delle continue divisioni non porta ad alcun traguardo, ha aggiunto, la nuova Confindustria deve essere moderna ed autorevole, perchè quanto più si è autorevoli tanto più si è forti; capace di sviluppare progetti e di lavorare sulle idee, non solo di dire dei no; non deve prendere come modello la politica ma lavorare su priorità da perseguire con continuità e determinazione. Abbiamo un'ottima squadra ed una panchina lunga per raggiungere questi obiettivi».
Montezemolo ha rassicurato gli imprenditori vicentini: la nuova Confindustria sarà vicina alle imprese, quelle piccole non devono certo sentirsi sole e ci sono battaglie che le interessano già definite, come quella contro la contraffazione e la difesa del Made in Italy anche da chi invece vorrebbe un più generico Made in Europe.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/05/04 a cura di Pambianconews