Associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, calunnia, truffa, emissione di fatture per operazioni inesistenti, false comunicazioni sociali. Con questa lunga lista di reati contestati, i finanzieri del Nucleo Regionale di Bologna hanno arrestato ieri mattina gli ex manager del gruppo Giacomelli: il fondatore Antonio Giacomelli, il figlio Emanuele, l'ex amministratore delegato Stefano Pozzobon, Vittorio Fracassi e l'ex responsabile amministrativo Domenico Libri. Una sesta ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa nei confronti di Gabriella Spada, moglie di Emanuele Giacomelli ed ex presidente della società. Ma il suo arresto non è stato possibile, dato che quest'ultima risulta latitante in un paese esotico: alcune indiscrezioni riferiscono che attualmente si trovi in vacanza alle Maldive.
Insomma: il gruppo Giacomelli, leader nel commercio al minuto di articoli sportivi in poco più di un decennio ha compiuto una veloce parabola. Nato nel 1992 con un solo negozio a Rimini, il gruppo si è prima sviluppato su tutto il territorio nazionale e in nove Paesi europei. Nel 2001 si è quotato in Borsa nel segmento Star, mentre nel 2002 ha emesso un bond da 100 milioni. Quello stesso anno il gruppo Giacomelli ha raggiunto la vetta dei 171 punti vendita, con 3mila addetti e 312 milioni di euro di fatturato.
Ma la discesa è stata ancora più repentina: lo scorso maggio il gruppo ha chiesto l'ammissione alla procedura di amministrazione controllata e poi è stato costretto a chiedere quella straordinaria. Proprio ieri i commissari straordinari hanno annunciato che è stato approvato il programma di cessione dei complessi aziendali: gli avvisi di vendita saranno pubblicati il 3 maggio sui giornali. La procedura, insomma, va avanti. Le indagini anche.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 30/04/04 a cura di Pambianconews