Sempre più spesso agli industriali che domandano come uscire dall'impasse del made in Italy, viene data in risposta una formuletta: innovazione di processo. Frase che viene ripetuta a oltranza da sociologi come Francesco Morace, dai docenti del Mafed di Bocconi. Gli imprenditori sono chiamati a pensare in termini di «ciclo» in cui il prodotto rappresenta solo la fase terminale. Alberto Del Biondi, creativo che da vent'anni opera nel settore calzaturiero, lo ha fatto. è uno dei pochissimi in Europa ad aver concretizzato l'innovazione di processo, creando un'azienda che ama definire uno studio di «progettazione seriale alla Pininfarina». Un'Industria del Design, come l'ha chiamata, che lo scorso anno ha concepito e fatto realizzare 40 milioni di paia di scarpe per 21 brand fra i più prestigiosi, tra cui Pirelli Licensing. Ma lo ha fatto con un approccio che oltre lo studio della scarpa in sé e per sé, suffragando la teoria secondo la quale il prodotto, ormai, rappresenta solo il 50% della motivazione d'acquisto del consumatore.
«Mentre si progetta un oggetto è necessario pensare già alla sua identità e soprattutto alla modalità di comunicarla sul punto vendita, spiega questo imprenditore padovano che ha iniziato a 16 anni nell'azienda di calzature di famiglia, per poi affrancarsi e creare il suo laboratorio-industria che nel 2003 ha fatturato 10 milioni di euro e si appresta a trasferirsi nella nuova sede di 6mila metri. è su questa consapevolezza che si trovano i fornitori giusti, si definisce l'iter realizzativo, si studia il miglior canale distributivo. Si può anche andare a produrre in giro per il mondo, ma l'essenziale è dare ogni dettaglio tecnico ed estetico necessario a realizzare il progetto nella sua totalità. Solo cosi, offrendo non solo un prodotto ma un'identità, un'emozione, non si è clonabili».
Su questo, si concentrano quotidianamente gli 80 addetti suddivisi in gruppi di progettazione che operano in sede. In primis, l'azienda committente viene sviscerata nei numeri, nei brand, nel posizionamento («sono cinque o sei mesi di lavoro»). Poi il progetto scarpa, ma potrebbe trattarsi al pari di pelletteria, gioielli, mobili, come affiora nel futuro prossimo di Industria del Design, prende corpo congiuntamente: «Ci affianchiamo al processo industriale dell'azienda cliente e colmiamo le parti in cui è carente. Spesso vengono da noi con l'idea di fare una sneaker a un certo prezzo e la cambiano completamente. Alla fine, diamo un prototipo in 31) e una visione completa di come quel prodotto dovrà essere fatto, collocato, distribuito, offerto nella fase retail, a quale consumatore sarà rivolto e in che fascia di costo».
Estratto da CorrierEconomia del 19/04/04 a cura di Pambianconews