L'importanza del sistema arredamento all'interno dell'economia italiana è documentata dalle statistiche e dal dibattito sui punti di forza e sui vincoli allo sviluppo del modello imprenditoriale attuale che troverà nuovo alimento al Salone del mobile che si apre mercoledì a Milano. Si tratta di un sistema che, complessivamente, ha generato nel 2003 un fatturato superiore ai 21 miliardi di euro (-4% rispetto al 2002), con un export di quasi 11 miliardi (-5%) e al cui interno si ritrovano modelli competitivi diversi in relazione ai mercati serviti, al comparto merceologico prescelto, alla struttura organizzativa adottata, alle strategie di crescita attuate.
Le principali direttrici lungo le quali le imprese si stanno muovendo sono tre: internazionalizzazione, diversificazione e controllo della distribuzione. Esempi di internazionalizzazione sono rappresentati da Boffi, Poliform e Flou che hanno recente mente assistito a un aumento delle percentuali di fatturato realizzato fuori dall'Unione europea. Molti i casi di diversificazione, mediante acquisizioni o creazione di nuove aziende, con benefici in termini di sinergie distributive, produttive e negli approvvigionamenti: Boffi con un'azienda di cucine svizzera di altissimo livello; Poliform con Varenna; Feg con Salvarani; Molteni con Dada e Unifor; Scavolini con Ernesto Meda. Mentre, infine, nel controllo della distribuzione mediante showroom, franchising, corner e shop in shop si trovano gli esempi di Poliform, Kartell, B&B, Natuzzi, Chateau d'Ax, Feg.
è importante capire l'impatto che queste scelte e questi comportanti hanno sul profilo competitivo ed economico delle aziende e del sistema. Un'analisi dei bilanci disponibili 2002 e 2001 (i risultati del 2003 non sono ancora depositati), delle prime 40 imprese produttrici , offre diversi spunti di riflessione, nonostante i limiti che si ritiene affliggano i prospetti contabili, riconducibili a ridotta trasparenza e alla gestione familiare che attribuisce scarso rilievo alla comunicazione esterna. Delle 40 aziende esaminate 18 hanno meno di 200 dipendenti (l'azienda «più piccola» nel campione ha 92 dipendenti); 19 hanno numero di dipendenti tra 200 e 500; due aziende hanno più di 500 dipendenti, per Giorgetti non si dispone di questo dato.
I ricavi netti totali presentano un bassissimo tasso di crescita con una variazione complessiva pari all'1,7%. La variazione sale a 2,7% per le prime 20 imprese e a 4,4% per le prime 15. In quest'ultimo caso, l'evoluzione dei ricavi potrebbe riflettere l'andamento dei mercati internazionali poiché la componente di esportazione è rilevante per la maggior parte delle 15 imprese. Le imprese al di sopra del fatturato medio sono Natuzzi, Snaidero e Chateau D'Ax (prime 15), Scavolini (prime 20), Cassina, B&B, Nicoletti, Veneta, Calligaris e Lube (prime 40). Le prime quattro aziende menzionate hanno scelto la strada della specializzazione nelle cucine o negli imbottiti nella fascia prezzo media e medio-bassa.
Vedi tabella che segue
Estratto da CorrierEconomia del 5/04/04 a cura di Pambianconews